Internet mi vizia, con tutti i suoi servizi sempre a portata di mano.

È inutile negarlo, non è solo una questione legata all’attuale pandemia del Covid-19 dove abbiamo potuto usufruire e (magari) apprezzare la tecnologia, ma in generale internet vizia sempre di più i suoi utenti.

Uno dei tanti esempi che possiamo avere a portata di mano sono le app dell’Home Banking che permettono di evitare code e file negli uffici postali solamente per pagare un bollettino.

Amazon, a mio avviso, è uno dei grandi colpevoli in questo modo di viziare le persone che usufruiscono del suo servizio: basta pagare e i prodotti arrivano direttamente a casa, senza fatica e senza spostamenti.

Non di solo affari economici parliamo ma anche dell’intrattenimento: dalla musica di Spotify a Netflix o Disney+ sono proprio a portata di dito.

Parliamo della velocità di Google, pronta a dare una risposta in ogni momento della giornata, per ogni occasione e su qualsiasi argomento noi vogliamo sapere informazioni, facendoci pensare ed immaginare che ciò che non esiste su internet allora non esiste nemmeno nel mondo reale.

Leggi il mio articolo “Disney+, un mese dopo“.

Un immenso ventaglio di scelte pronte per essere usate quando e dove vogliamo senza la minima fatica, un pò come essere ad un grande buffet.

A quale prezzo?

Beh, nei precedenti articoli abbiamo parlato della nostra privacy, soprattutto in “Alla ricerca della privacy perduta“, di come le nostre scelte abbiano un reale interesse non solo per noi ma anche per le aziende che sfruttano i nostri profili.

Sto parlando quindi di questa “economia del dono“, dove io ricevo gratuitamente dei servizi senza sentirmi obbligato a pagare in cambio di quelle che possono essere le mie preferenze.

Se anche scelgo un servizio a pagamento, vedi Netflix, sono veramente costi esigui rispetto a quello che mi viene proposto.

I “Like” su Facebook hanno un significato ben preciso, sia per me che ci clicco sopra, sia per il team di Zuckerberg, con cui possono profilare inserendomi davanti agli occhi post e pubblicità promozionali che in fin dei conti potrebbero anche interessarmi.

Quindi, nel bene e nel male, posso affermare che internet mi vizia, molto.

Che ne pensate?

Scrivete sulla mia pagina Facebook.

Felicidad.

Immagine di copertina: Photo by Bino Le on Unsplash.

Ti potrebbe piacere: