Lo abbiamo già ribadito diverse volte, il Covid ha cambiato le nostre abitudini e quella di andare a teatro non fa eccezione; che sia quindi giunta l’ora dello streaming?

I dati Istat del 2018 indicano che ” È soprattutto tra i bambini e i ragazzi fino ai 19 anni che si registrano le quote più elevate di spettatori: si passa, infatti, da quasi il 33 per cento dei bambini di 6-10 anni al 26,7 per cento dei ragazzi di 18-19 anni, con un picco del 36,3 per cento tra gli 11-14enni. La quota di spettatori teatrali decresce all’aumentare dell’età, in particolar modo a partire dai 65 anni.” (2019, p. 375).

Di fronte a questa situazione pandemica ci siamo (forse) accorti che la nostra cultura ha un valore inestimabile, da tutelare e proteggere.

Moltissimi teatri hanno iniziato a riprodurre le loro dirette tramite piattaforme in streaming e, il caso che sta facendo discutere ultimamente, è quella del Teatro di San Carlo a Napoli.

In occasione della riproduzione dedicata alla Cavalleria Rusticana, il teatro ha (re)iniziato la stagione proponendo una serie notevole di spettacoli in streaming.

La vicenda che ha creato non poche controversie, deriva dal costo di tali biglietti per la prima: si parla infatti, nel caso della Cavalleria Rusticana ma anche di Gala Mozart e Belcanto di 1,09€ a biglietto.

Rimanendo sul tema Teatro San Carlo, l’acquisto dei biglietti e le visioni sono accessibili direttamente dalla pagina Facebook ufficiale.

Molti altri teatri stanno cercando di colmare questo buco lasciato dal Covid e di proiettare le loro visioni online come, ad esempio, il Pavarotti di Modena.

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Insomma si sta aprendo una strada che lascia ben sperare al riavvicinamento della popolazione italiana al teatro.

In un tweet, il Ministro dei beni, delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, afferma che questa portata di eventi online potrebbe spingere a continuare la creazione di una piattaforma dedicata allo streaming culturale.

Molti giornali lo hanno definito come una sorta di “Netflix della cultura” facendo leva proprio sul potenziale che offre la famosa piattaforma americana.

Beninteso, rimango dell’idea che il teatro, le biblioteche, cinema e musei debbano essere esperienze da vivere non solo online, ma di persona.

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La piattaforma di streaming può essere, a mio avviso, un’ottima alternativa nell’era Covid che può essere mantenuta anche nel prossimo futuro quando sarà finita, si spera, questa situazione.

Questo potrebbe permettere ai teatri di riuscire a raggiungere un pubblico più ampio, anche e soprattutto a chi è impossibilitato agli spostamenti fisici.

Non dimentichiamo che, fuori dalla striscia negativa del Coronavirus, ci sono ancora tante persone affette da gravi patologie che le obbligano in una quarantena continua, in qualsiasi momento dell’anno.

Ecco che lo streaming potrebbe veramente andare incontro a loro e far godere un po’ di quella cultura che, nella normalità, non potrebbero vedere dal vivo.

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Immagine di copertina: Photo by Martin de Arriba on Unsplash.

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