Il futuro del mondo dopo il Covid-19 sarà una nuova realtà aumentata?
Non fraintendetemi, per realtà aumentata non intendo nulla di tecnico per soli esperti.
Ma è il frutto di un ragionamento che mi sono scritto partendo da una domanda: perché dovrei voler tornare alla normalità?
In tutto questo marasma di situazioni e susseguirsi di problemi l’unica cosa che non voglio è proprio quella di tornare a come eravamo prima.
A tanti potrebbe far piacere, ad altri (compreso me) no.
Con questo non voglio dire che tutto deve continuare a rimanere chiuso, ma tornare al caos di prima proprio lo trovo inutile.
In questo periodo così strano tornare indietro significherebbe rendere del tutto vano il percorso fatto finora.
Ritengo sia un errore rimanere con la mente a quando nulla poteva far lontanamente immaginare l’arrivo di questa pandemia; eppure tante, tantissime cose sono successe, cambiate, modificate e dovremmo ricordarcele bene.
In un certo senso significa rendersi conto che la realtà, quella a cui eravamo abituati non esiste e non esisterà più, è cambiata radicalmente e (lo spero con tutto me stesso) sarà diversa anche ad una nuova apertura globale del mondo creando quindi una realtà aumentata.
Abbiamo capito la grande importanza delle video chiamate per compensare l’assenza della presenza fisica e capiremo ancora di più quanto sarà bello un abbraccio che, fino a qualche mese fa, era considerato un gesto da tenere per pochi intimi, quasi come vergognarsi degli sguardi altrui.
Abbiamo capito che non si vive di solo lavoro, di far soldi in maniera vorace e spendere nella vita ma che sono quei piccoli gesti a rendere il tutto più bello; si, proprio quei piccoli gesti che tutti dicono e nessuno fa, ad esempio per me sarà bellissimo poter prendere un caffè al bancone del bar e chiaccherare con il/la barista.
Abbiamo capito che la tv è uno strumento molto valido in questi casi, ma il parco o la biblioteca per noi e i/le nostri/e bambini/e saranno ancora meglio.
Potrebbe interessarti il mio articolo: “Il potere della biblioteca sui bambini“.
La lettura, lo sport, la camminata all’aperto sono le nostre colonne portanti non solo in questo periodo ma vanno approfondite anche al ritorno nella nostra realtà aumentata.
Abbiamo capito quanto il digitale ci sia di aiuto. Non è fatto solo di social e giochi ma è un modo per unirci in qualsiasi situazione e luogo e se non ci credete vi chiedo: pensate se in questo mese di quarantena non ci fosse stato nulla di tecnologico.
Forse, grazie proprio alla tecnologia ci sarà meno occasione di prendere l’auto per motivi futili e farsi aiutare con un potenziamento dell’e-commerce, ma anche con la possibilità di lavorare da casa dove è possibile, risparmiando tempo, soldi, stress ed inquinamento.
Poco tempo fa ho guardato su Disney+ la piccola storia del Re Mida che voleva ad ogni costo il famoso “tocco magico” per rendere tutto oro ciò che veniva toccato da lui.
Una volta ottenuto non riusciva a fare nient’altro che toccare qualsiasi cosa e circondarsi di oro fino a capire che gli mancavano le cose più importanti quali mangiare.
Come finisce la storia? Ve lo lascio vedere ed intendere.
Ebbene noi siamo proprio come lui, il suo oro è il nostro tempo e se non abbiamo capito come gestirlo ora e nella nuova realtà aumentata non ci saranno altre occasioni per farlo, spero.
Se non impariamo a lavorare su di noi senza lamentarci continuamente di quello che ci manca, il nostro “tocco d’oro” non sarà servito a nulla.
Quindi torno a chiedermi e chiedervi: perché dovrei tornare alla normalità prima del Covid-19 quando davanti a me mi aspetta una vera realtà aumentata?
Scrivetemi sulla mia pagina Facebook.
Immagine di copertina: Person standing in front of body of water, Photo by Marc-Olivier Jodoin on Unsplash.
Felicidad.