La prima volta che navigai sul web fu indimenticabile. Ecco la storia.

Il mondo viveva nei primi anni 2000 quando, il sacro Web, mi sembrava un qualcosa così strano, magico ma difficile, ostico, solo per tecnici del settore.

Nel piccolo paesino di provincia dove vivevo, una giovane ragazza di colore che chiamavo Sisty, che ringrazio ancora tantissimo, aprì uno dei tanti Internet Point. C’era la possibilità di navigare tramite dei computer fissi, che allora erano grandissimi, pagando una cifra come 0,50€ ogni mezzora.

Per me, che ancora non bevevo caffè, andava benissimo.

Dopo essere entrato la prima volta in questo piccolo locale, capii che quella sarebbe stata la strada che volevo continuare ad affrontare e vivere, una vera e propria rivoluzione personale grazie anche al web.

Vivevo ancora di classici giornali e fumetti manga ed erano gli anni dell’esplosione dei famosi Pokemon.

Quando scoprii che con qualche click del mouse potevo vedere addirittura tutto il Pokedex, fu un fulmine a ciel sereno, feci conoscere questa scoperta anche a mio fratello, portandolo sempre con me.

Non solo potevo trovare tutto quello che volevo in italiano, ma i siti di tutto il mondo erano lì, a portata di click.

Al di fuori dei piccoli “mostriciattoli giapponesi”, imparai la sacra arte della navigazione, con i link, Wikipedia e i siti in generale in questo grande web.

Rimasi basito quando conobbi l’esistenza dei motori di ricerca e mi chiedevo, nel momento in cui Google mi dava la risposta esatta: “Ma come ha fatto a capire che volevo sapere proprio questa cosa?”.

Sisty, lo ammetto, aveva la mania per Yahoo.

Insomma, il mondo si era già avviato alla grande rivoluzione del web, ed io arrivai con una motivazione più futile quali erano, appunto i Pokemon.

Quello che mi si presentava davanti era un mondo nuovo, non solo per il web, ma per questo stile di vita più “metropolitano”.

All’interno dell’Internet Point c’erano altri ragazzi e ragazze, di ogni nazionalità, che si sedevano, “surfavano” in internet, prendevano un caffè ed alcuni addirittura “parlavano” guardando gli schermi di questi computer, tramite delle cuffie, conobbi più tardi il potere di Skype.

Da allora iniziarono le prime avventure per potermi collegare in maniera autonoma senza essere obbligato a spostarmi nel centro del paese.

Cominciarono le prime avventure per avere una “chiavetta” USB per navigare, le prime arrabbiature sul fatto che internet si bloccava di continuo, fino a capire che non era solo questione del provider, cioè di chi mi forniva la connesione, ma del computer stesso che non era più in grado di andare bene.

Insomma una nuova era stava per abbattersi sulla nostra società.

Il grande passaggio dal “computerone” fisso a quello portatile, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove ormai ci si può connettere con qualsiasi cosa e, tutto sommato, va bene così.

Da lì, la mia strada si aprì, continuando a farmi conoscere, ogni giorno, tante, tantissime nuove nozioni, fino a diventare il mio obbiettivo di vita.

La semplice navigazione per me, non è una perdita di tempo, anzi, è proprio una forma di relax che mi permette di conoscere infinite volte.

Il concetto che mi piace ricordare, è proprio questo primo incontro che mi ha aperto la strada verso l’immensa passione che provo per il digitale.

In realtà, quel piccolo Internet Point, che purtroppo ora non esiste più, non era solo un piccolo edificio con all’interno dei Pc, ma un nodo, che si collegava con quello che ai tempi, era il mondo.

Grazie Sisty!

Qual è stata la vostra prima esperienza sulla navigazione in internet? Scrivetemi.

Articolo aggiornato il 07/11/2019

Immagine di copertina: Photo By Hannah Wei on Unsplash.

Felicidad.

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