Ci sono ancora alcuni luoghi comuni digitali da sfatare, che non accennano a togliersi dalla nostra società.

Ho avuto, ed ho tutt’ora, l’onore di conoscere tantissime persone con i caratteri e gli approcci al mondo digitale dei più disparati, permettendo così a me di imparare continuamente tutte le sfumature possibili del mio lavoro.

Ho notato, però, una certa paura, disagio o tensione, nell’uso della tecnologia.

Certo, tutto questo digitale potrebbe non piacere, risultare indigesto, ma il timore per la materia informatica è un qualcosa che pervade tuttora tantissime persone soprattutto chi non ha un buon supporto in caso di necessità.

In questi casi, il mio obbiettivo è proprio quello di intervenire cercando di far passare questo timore, provare a far interagire le persone con queste “macchine” facendo capire che, effettivamente, non c’è proprio nulla di male nel loro uso.

Contemporaneamente, mi trovo spesso ad affrontare dei modi di pensare e di vivere la tecnologia, che da anni si tramandano velocemente, trasformandosi in veri e propri luoghi comuni digitali, dove non esiste nessun dato di fatto e soprattutto tutto nessuna prova che queste affermazioni debbano continuare ad esistere.

5 luoghi comuni digitali.

Cerchiamo quindi di fare un elenco ed eliminare questi luoghi comuni che, anche colpa del resto dei media, televisione in primis, ho dovuto affrontare, e smontare, nel corso del tempo:

1) L’informatica non è il male. Può non piacere, non interessare, risultare una sorta di territorio ostile, ma è una fonte inesauribile di informazioni.

2) Lo smartphone non è solo WhatsApp, Facebook, Google e gattini, ma una lunga serie di funzioni che possono semplificare la vita, come calendari, note, promemoria, cartella clinica, navigatore e tanto altro, basta solo conoscerle.

3) Internet non è unicamente il regno della cattiveria, del porno e della trasgressione. L’uomo ha creato queste cose ancor prima dell’avvento tecnologico e lo ha “esportato” sulla rete, quindi se c’è un dito da puntare, è all’uomo stesso. Certo, esistono tantissimi siti illegali che bisogna combattere ed eliminare condannando chi li ha prodotti, chi li vede e chi continua nella loro profilazione come, ad esempio, i siti pedopornografici.

4) Nessuno vuole entrare nel vostro Pc per rubare i vostri soldi o dati importanti. Se non siete il presidente degli Stati Uniti e avete una vita normalissima, potete stare decisamente più tranquill*. Ovvio che, se queste informazioni sensibili o foto personali li mettete voi stessi in rete, come ad esempio le immagini dei figli sui social, allora non avrete più l’alibi per lamentarvi.

5) I bambini in generale, sono portati per le nuove tecnologie, proprio perché sono nati in un’epoca di esplosione digitale, però, esattamente sanno cos’è YouTube anche se lo usano tutti i giorni? Sanno cos’è internet?

Non confondete, per favore, la bravura con la non paura, tipica dei bambini, nel buttarsi e fare le cose.

È giusto che si buttino, che imparino, ma è giusto che sappiano cosa comporta l’uso di internet.

Questi sono veri e propri luoghi comuni digitali che non accennano a scomparire dalla società.

Come ho già ripetuto in diversi articoli, se si conosce a fondo la tecnologia, si ha un notevole bagaglio culturale in più che, al giorno d’oggi, permette di togliere quel terrore che giornali e Tg cercano, quasi quotidianamente, di trasmetterci.

Buttatevi, non succede nulla ma prima di tutto, siate consapevoli e informatevi.

Articolo aggiornato il 15/10/2019

Foto di copertina: Photo by Ian Robinson on Unsplash.

Felicidad

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