Il titolo pone una domanda interessante nell’epoca post-Covid: siamo pronti per il lavoro da remoto?

Con l’avvento della tecnologia e di internet diviene sempre più importante avere i servizi sotto mano e, giustamente, abbiamo sempre meno voglia di spostarci con l’auto per fare ciò che ora possiamo tranquillamente trovare o reperire online.

Amazon è l’esempio più lampante: milioni di prodotti vengono spediti direttamente a casa nostra con pagamento sicuro ed in maniera veloce.

Lo stesso vale per tutta quella parte sanitaria attiva da diversi anni come, ad esempio, il Fascicolo Sanitario Elettronico presente in Emilia Romagna ma anche in altre regioni, che permette un controllo totale della nostra salute senza correre in giro per certificati.

Potrebbe interessarti il mio articolo “Pubblica amministrazione digitale“.

Eppure tutto questo, non è ancora recepito perfettamente dal popolo italiano, visto che non riusciamo ancora a dimenticare del tutto l’auto nel garage, neanche per acquisti piccoli e veloci.

Se non fosse stato per l’emergenza Covid, avremmo continuato a passare ore e ore dentro la macchina, nel caos e smog.

Stesso discorso vale per il mondo del lavoro, ancora si pensa a spostarsi in ufficio, quando diverse pratiche possono essere semplificate con il lavoro da remoto.

Il Coronavirus ha accelerato incredibilmente il digitale eppure la nostra società è ancora ben lontana, a livello pratico ma soprattutto mentale, per attuare una rivoluzione digitale in campo lavorativo.

Secondo un interessante articolo di Agenda Digitale ci aspettano lunghi momenti di trasformazione economica con la consapevolezza che la tecnologia ci accompagnerà costantemente e in maniera sempre più persistente.

Cercare quindi di negare del tutto l’enorme mole di lavoro risparmiato grazie al digitale è, a mio avviso, un passo falso nei confronti della propria attività.

Già da qualche anno, ancor prima che sentisse solamente nominare la parola Covid, molte aziende spostarono il loro baricentro produttivo in remoto.

Meno uffici e più lavoro da casa per i propri lavoratori permettendo loro una vita più incentrata sulla famiglia, benessere, più fiducia e quindi più produzione grazie al forte uso di Smart Working.

Rimanere ancorati alla scrivania non è più un obbligo aziendale, ma una scelta che mette la fiducia in primo piano.

Le tecnologie poi permettono il raggiungimento di determinati obbiettivi da parte del/della lavoratore/lavoratrice che può operare a prescindere dalla sua postazione.

Ma si può veramente lavorare ed organizzarsi da casa con la propria azienda?

Certamente, e durante questi mesi di periodo pandemico dovremmo averlo capito.

Le tecnologie ci sono tutte: cito solamente i più famosi come Skype per le riunioni e condivisione dello schermo, Hangouts di Google per gli stessi motivi. TeamViewer o Anydesk per assistenza a distanza, Trello per la gestione totale dei propri impegni.

Le scuole hanno imparato a gestire rapidamente Google Classroom e Meet mentre a livello aziendale si può usare Microsoft Teams.

Siete appassionati/e di programmi open source?

Ecco che può venire comoda la piattaforma Jitsi, che permette conversazioni di gruppo da qualsiasi parte del mondo senza registrazione.

Nel sito Remote Tools, che trovo a dir poco stupendo, c’è un grande elenco di programmi ideali per il lavoro da remoto, alcuni famosi, altri meno.

Con il tempo sono nati molteplici siti specializzati in streaming di corsi online con argomenti dei più disparati che offrono la possibilità a chiunque di insegnare e di imparare: dal marketing allo Yoga e tanti altri.

Leggi il mio articolo “Udemy e Teachble, il meglio dei corsi online”.

Tutto questo però, per quanto possa sembrare bello, non include ovviamente una vita da spiaggia caraibica e computer come lo si vede in tante foto e, soprattutto, non tutti i lavori possono permettersi il lusso di questo cambiamento.

Io continuo a considerare il lavoro da remoto una scelta etica, sostenibile, mentalmente orientata verso il futuro ed un modo per proseguire in maniera attiva allo sviluppo delle tecnologie, senza perdere tutto il nostro tempo lontano dalla famiglia proprio a causa lavoro.

Alla fine, basterebbe solo provarci e non esiste momento storico migliore per apprendere e crescere sotto questo punto di vista.

Cosa ne pensate?

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Articolo aggiornato il 07/01/2021.

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Immagine di copertina: Photo by Andrew Neel on Unsplash.

Felicidad.

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0 commenti

  1. […] Lavoro: ormai grazie al cloud e a tanti software, lavorare anche su tablet non è più un problema. È possibile condividere i propri lavori con colleghi, creare delle vere e proprie bacheche di lavoro rimanendo in contatto in tempo reale a prescindere da quale parte del mondo ci si trova. Avete mai provato prodotti come Trello o Asana? Leggete il mio articolo “Siamo pronti per il lavoro da remoto?“ […]

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