Il piccolo paese dell’Estonia e la sua E-residency è uno strano quanto rivoluzionario binomio.

Quando si parla della burocrazia italiana, viene a tutti storcere il naso se ci si basa su quello che è stato il passato della nostra P.A. e di tutti i suoi servizi.

Nonostante i tentativi di sistemare diverse procedure con l’enorme aiuto dello SPID, non tutto è ancora molto chiaro per il popolo italiano che si presenta come uno dei più vecchi al mondo, non solo fisicamente ma anche mentalmente.

Oltre a questo, ci sono enormi passi avanti nella digitalizzazione del nostro paese, non a caso lo SPID sostituirà il PIN INPS proprio dal 1° ottobre 2020 e l’app IO diverrà il fulcro della comunicazione con la P.A.

Leggi il mio articolo “Pubblica amministrazione digitale“.

La tecnologia per semplificare il tutto è proprio sotto i nostri occhi e si spera che dopo l’avvento del lockdown ci sia più consapevolezza nell’usare gli strumenti digitali.

Ancor prima di tutta la pandemia, diversi stati nel mondo si sono avvicinati alla tecnologia con un grosso salto in avanti e, primo tra tutti, è stata proprio l’Estonia.

Si, proprio quel piccolo paese proprio sotto la Finlandia ha fatto parlare di sé per la sua E-residency, cioè residenza elettronica.

Di cosa stiamo parlando?

È ufficialmente una residenza virtuale che chiunque può avere dopo essersi iscritti al sito ufficiale, dove sono presentate tutte le indicazioni per ottenere la E-residency.

Questo tipo di visto è particolarmente indicato alle persone che girano spesso per il mondo, lavorando a stretto contatto con il computer, per intenderci un/una freelance o nomade digitale.

Prima di avere questo visto, bisogna iscriversi al portale sopra riportato, indicare tutti i dati personali e pagare una somma pari a 100€.

Dopo i dovuti controlli, arriverà un kit nell’arco di 6-8 settimane nel punto stabilito dall’utente, dove sarà necessario identificarsi con le proprie impronte digitali.

La E-residency permette di accedere a numerosi servizi gestibili interamente online come, ad esempio: avviare un’azienda al 100% online in qualsiasi parte del mondo, possibilità di gestire il proprio business a distanza e/o trasferirlo in altre località estere senza dover ristabilire la propria azienda.

Si potrà registrare una società con sede UE interamente in remoto, accettare i pagamenti tramite internet, dichiarare le tasse commerciali e firmare, autenticare, criptare ed inviare documenti in formato digitale.

Oltre a questo, la piattaforma si presenta come un ottimo punto di riferimento per chi ha deciso di aderire alla E-residency con numerosi articoli sul sito ufficiale, webinar, interviste e tanto altro.

Insomma un deciso passo in avanti per l’Estonia che si è posizionata al centro della digitalizzazione e dovrebbe garantire al paese stesso, una facilitazione di tutti quei progetti che richiederebbero ore di lunga burocrazia.

Chi ha condotto questo progetto?

Un certo Kotka, per noi nome assolutamente sconosciuto se non fosse uno dei fondatori della piattaforma Skype.

Se fino a qualche anno fa l’argomento poteva risultare ostico, ora dovrebbe rappresentare un punto di partenza verso una digitalizzazione pubblica e sicura anche per gli altri paesi UE oltre che ad uno sblocco culturale.

Pensate possa essere un modo per facilitare o per rendere la burocrazia più facile per tutti?

Scrivetemi nei commenti oppure nella mia pagina Facebook ufficiale.

Articolo aggiornato il 12/08/2020.

Immagine di copertina: Photo by Andrew Kondrakov on Unsplash.

Felicidad.

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