L’esperienza di Venezia e del patrimonio dei libri che si stanno perdendo, dovrebbe farci riflettere sulle biblioteche.

Quello che sta avvenendo a Venezia in questi giorni, dovrebbe essere una fonte di grossa riflessione per tutti noi.

Venezia.

A di fuori dei fattori politici, di cui non intendo minimamente parlare, dovrebbe essere chiaro che abbiamo sotto mano un potenziale invidiabile in tutto il mondo e che, ci ostiniamo a non preservarlo grazie all’aiuto del digitale.

Mi riferisco soprattutto alle vicende che coinvolgono le librerie di Venezia con innumerevoli libri che rischiano di non essere più recuperati.

Un esempio su tutti è la libreria “Acqua Alta” di Venezia, ci sono decine di articoli in rete che fanno riferimento a come, anche questo locale storico, sia stato colpito duramente dall’acqua.

Ecco quindi che, solo in casi di emergenza riconosciamo il nostro valore, le nostre vere potenzialità come paese in cui ci sono opere d’arte in qualsiasi angolo dello “stivale”.

In questo caso, ma non solo, il digitale potrebbe aiutare a tenere una copia dei libri in modo tale che, in caso di rovina della carta, la scansione può mantenere invariato tutto il contenuto del testo, più o meno per sempre.

Biblioteche da “rispolverare”.

Questo dovrebbe farci insegnare ad apprezzare di più le nostre librerie e biblioteche, non solo quando affondano, ma quando sono nel pieno delle attività.

Prendere quindi la biblioteca come una sorta di piazza comune, un punto di incontro dove cultura, storia e divertimento siano in un posto solo e farlo riscoprire anche in questo mondo ormai pieno di tecnologia.

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In altre parti del mondo sta accadendo proprio questo, la biblioteca si sta riscoprendo non solo per studio o necessità scolastiche ma un vero e proprio punto di incontro, libero e aperto a tutti.

Alcuni esempi?

La Charles Library di Philadelphia, oppure Oodi Helsinki Central Library e per finire visto che l’elenco sarebbe troppo lungo da scrivere vorrei farvi conoscere la Wooden Book House nella provincia di Zhejiang in Cina.

Sono tutti edifici con il tempo riscoperti e resi moderni, ecologicamente costruiti che contengono storia grazie all’enorme quantitativo di libri che possiedono, ma anche cultura e tecnologia dove ogni persona possa sentirsi libero/a di passare una giornata diversa immerso/a in queste strutture moderne per studiare, leggere e parlare con le persone, uscire dal solita routine della televisione.

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Noi non abbiamo nulla da invidiare a questi posti, eppure, come specificato prima, ci accorgiamo dell’esistenza della nostra cultura solo quando la stiamo per perdere e solo allora, forse, impareremo ad apprezzarla.

Cosa ne pensate?

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Immagine di copertina: two person sitting on bar stool chair in front of bar front desk, Photo by Luca Bravo on Unsplash.

Felicidad.