Il concerto è forse l’esempio più evidente di come la tecnologia ha sostituito una buona parte di noi stessi, addirittura i nostri occhi e la nostra realtà.

Cerchiamo di ragionare: avete speso soldi per i biglietti, soldi per il viaggio, perso tempo per la strada, probabilmente fatto anche la coda per entrare in quell’arena in vista di un evento così importante ed ora siete li, davanti al/alla vostr* cantante preferito o gruppo che ammirate da tanto, pronti ad esibirsi e voi che fate?

Tirate fuori lo smartphone dalla tasca.

Il telefono non lo utilizzate solo per fare qualche foto – che ci può stare – ma passate tutto il tempo guardando quel ridicolo monitor, perdendovi ciò che il concerto vi può offrire mandando completamente in fumo soldi e tempo speso per arrivare a quel momento.

Perdete completamente quelle emozioni che solo certe situazioni riescono a darci, quelle sfumature uniche della vita che capitano solo una volta.

Perdete i colori, le note stonate o magari una piccola “stecca” del/la cantante, che sono proprio quelle le sfumature che rendono l’occasione unica.

A quel punto, era meglio rimanere a casa e guardare il tutto su YouTube, o sbaglio?

Che sia chiaro, non c’è nulla di male nel fotografare o riprendere qualche spezzone dell’esibizione, ma perdersi tutto, o buona parte del concerto per stare con il telefono in mano significa che ormai abbiamo perso il senso di avere un concentrato di tecnologia immensa e stupenda nella nostra tasca.

Leggete il mio articolo “La percezione della nostra realtà“.

L’esempio del concerto è solamente una delle tante situazioni in cui ammiriamo con il monitor e non con i nostri occhi.

Altro esempio?

Le vacanze, ma non voglio approfondire nuovamente, in quanto risulterei ripetitivo e noioso.

In una lezione universitaria, il mio professore di sociologia affermava che lo smartphone è diventato una vera e propria protesi con il mondo, e questo è vero, ma che sostituisca in tutto la nostra vita, mi dispiace ma penso ci sia bisogno di resettare e regolare le nostre priorità.

Leggete il mio articolo “È tutta una questione di tempo“.

Articolo aggiornato il 08/08/2019

Felicidad

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