Possiamo veramente avere musica per ogni momento della nostra giornata.

Chi segue questo blog con tutto ciò che scrivo, sa perfettamente che la musica è una parte importante dei miei testi e pensieri.

Il fatto di inserire una canzone alla fine di ogni articolo permette di identificarmi nel vasto mondo di internet, come se fosse -ed effettivamente lo è- una sorta di firma.

Come già accennato nel mio articolo introduttivo, il brano musicale che inserisco è strettamente legato al testo, non solo da un punto di vista concettuale, ma anche da una visione più astratta; il brano potrebbe essere stato ascoltato mentre scrivevo e quindi non ha nessuna attinenza con le parole.

Al giorno d’oggi è veramente possibile avere musica per ogni momento della giornata, grazie alla tecnologia che ci circonda e che portiamo comodamente nella nostra tasca.

All’interno del nostro telefono è possibile inserire un enorme quantitativo di canzoni personali oppure possiamo affidarci alla musica delle app in streaming.

Quali sono le app di streaming più famose?

L’elenco è piuttosto lungo: Spotify, Apple Music, Amazon Music, Napster, Tidal ,YouTube Music e Deezer, sono quelle più conosciute, ma il panorama è decisamente più vasto.

Perché parlo spesso di queste applicazioni?

Semplice, con un costo irrisorio, potete ascoltare milioni di brani in maniera legale ed in alta definizione.

Leggi il mio articolo “Come Spotify ha cambiato la musica.”

Oltre al fattore legalità c’è anche un lato molto interessante da far notare: queste app sono progettate per offrire la musica più adatta a noi e ad ogni momento della giornata.

Dalla playlist della mattina, alle canzoni rock per la palestra fino ad arrivare ad un po’ di sano jazz per la cena, è possibile avere ogni momento della nostra quotidianità coperta da brani scelti da noi e per noi.

Oltre a questo è giusto far notare che esiste una serie di altri applicativi che permettono l’ascolto ed il riconoscimento di canzoni che sentiamo in giro e che noi non conosciamo.

App come Shazam o SoundHound servono proprio a questo: se le attivate mentre sta girando musica per radio saranno in grado, il più delle volte, di identificare la canzone e l’autore.

Una volta trovata potete aprire Spotify (prenderò questo come punto di riferimento) e salvarvi il brano per ascoltarlo diverse volte.

Ecco quindi che noi siamo più noi ad inseguire la musica oppure ad ascoltarla passivamente, ma è lei che entra direttamente come una vera colonna sonora della giornata sempre al nostro servizio, quando vogliamo e come vogliamo.

Ancora: chi possiede in casa nuovi dispositivi attivabili con la voce, come a Google Home o Amazon Alexa, saprà molto bene che potrà godere una grande esperienza musicale nella propria abitazione con la tecnologia più gettonata del momento.

Leggi il mio articolo “Lunga vita ai Podcast”.

Cosa ne pensate?

Scrivetemi.

Immagine di copertina: two person sitting on bar stool chair in front of bar front desk, Photo by Luca Bravo on Unsplash.

Felicidad.

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