Il piacere di utilizzare un servizio di share inizia ad assumere una grossa importanza nel mondo digitalizzato infatti, con l’avvento di internet, tantissime nostre abitudini sono cambiate non solo a livello di società globale ma anche nel nostro piccolo quotidiano.

Pensate agli acquisti veloci di prodotti che mai avremmo pensato di avere in casa, oppure ai navigatori satellitari integrati nei nostri telefoni aggiornati in tempo reale sul traffico.

A proposito di mappe potrebbe interessarti l’articolo “Google Maps e alternative, i navigatori diventano sempre più smart“.

Al di fuori delle funzioni sopra citate che, come ribadito, appartengono ormai alla vita di ogni giorno, esiste qualcosa di importante e fondato che può essere considerato come una sorta di “figlio” di questa tecnologia: sto parlando dello share, cioè condivisione.

Condividere cosa?

Non si tratta di condividere post, articoli o foto sui social network, ma di un qualsiasi prodotto o servizio che possa essere utilizzato con/ per altri utenti della rete, appartenenti alla stessa piattaforma, oppure ai “navigatori” di passaggio.

Questo interessante articolo del sito Rapporto Giovani illustrava già nel 2016 una serie di studi e dati statistici su quanto l’economia dello share stia cambiando la nostra società, soprattutto tra i giovani, che hanno visto e convissuto con la tecnologia fin dalla loro nascita.

Vorrei fare un elenco aggiornato di una serie di piattaforme che hanno fatto del loro lavoro e della loro filosofia la condivisione di servizi.

Alcuni sono più famosi, altri meno e ritengo sia importante conoscerli:

Home sharing

Case, appartamenti e stanze: AirBnb ormai regna in questo settore ma anche FairBnb, piattaforma giovane basata sull’home sharing in maniera equa, sta prendendo piede.

Certo, con l’arrivo della pandemia questi servizi hanno visto diminuire drasticamente le adesioni delle persone ma ciò non toglie che possano tornare ad essere modalità di viaggio in prima linea con il calare dei casi da Covid-19.

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Auto: Uber, su questa azienda per il trasporto e tanto altro c’è ben poco da dire, attualmente è il servizio più discusso ma usato in tutto il mondo dove le critiche non si risparmiano.

Sempre inerente allo car sharing, seppur diverso per modalità di utilizzo, non dimentichiamo BlaBlaCar che permette di salire in auto con qualcun altro approfittando di un passaggio verso una destinazione con il vantaggio di condividere le spese.

Biciclette e monopattini: Helbiz, azienda sbarcata in Italia già da diversi anni, condivide i propri monopattini per una semplice tratta oppure propone abbonamenti più duraturi ed altri servizi come Helbiz Kitchen per il delivery, oppure biciclette e scooter, senza dimenticare Helbiz Live di cui ho parlato in maniera approfondita nell’articolo dedicato ai contenuti esclusivi nelle piattaforme di streaming.

Lo stesso discorso di condivisione di mezzi quali i monopattini e biciclette vale anche per la giovane ed interessante azienda Dott.

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Parcheggi: ParkBle, piccola azienda americana che ho trovato in rete permette la condivisione del posto auto. Da tenere sotto osservazione in quanto si tratta di un servizio nato da poco e ancora da esplorare al di fuori degli Stati Uniti.

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Baby sitter: esatto, esiste anche una piattaforma che permette a ragazze e donne di tutte le età di mettersi a disposizione per il servizio di baby sitting e si chiama Sitly.

Il sito ovviamente è controllato e permette di conoscere un’eventuale richiesta tramite le recensioni precedentemente rilasciate alla candidata.

Qui entriamo nella condivisione di servizi, dove una persona mette le proprie capacità ed esperienze specifiche, come appunto, l’accudire bambini e bambine.

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Camper e Van attrezzati: se l’home sharing è di certo l’opzione più conosciuta, chi desidera avere una casa su ruote potrebbe trovare nello share un’ottimo alleato.

Persone da tutta Italia mettono a disposizione i loro camper su Goobony e i Van attrezzati su Roadsurfer.

In questo caso, potrebbe esserci veramente un modo per viaggiare in maniera differente, più lento, grazie all’uso di questi servizi, legati anche al maggior sviluppo dello smart working o remote working.

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Accudire animali: Trusted House Sitter permette, dopo una iscrizione ed un pagamento che può variare dai 114€ a 239€ l’anno, di spostarsi in una qualsiasi parte del mondo ci sia bisogno di un/a “baby sitter” per i propri animali, viene definito anche pet sitter.

In questo caso, a parte la quota di iscrizione ed il volo aereo, potrete veramente soggiornare “gratis” in casa da altri con il compito di far star bene gli amici a 4 zampe.

CrowdFund

Finanza collaborativa: il Crowdfunding è una realtà molto famosa, dove un promotore grazie ad un sito internet, chiede somme di denaro per poter mantenere il proprio progetto, quindi un atto di condivisione dei soldi a favore di obbiettivi che, normalmente, impiegherebbe molto più tempo per partire.

Il più famoso e gettonato è sicuramente Kickstarter.

Questo è solamente un elenco delle attività che sto tenendo sotto osservazione ed esiste una scelta veramente vasta di possibilità di condivisione e share di qualsiasi cosa.

Nella mia esperienza di “internauta” mi accorgo sempre di più che tantissimi servizi stanno per mettere alla ribalta l’idea, a cui siamo abituati, di avere un qualcosa solo per noi stessi.

Significa che, mentalmente, c’è una tendenza a possedere meno e usufruire di più prodotti e/o attività che appartengono alla famosa sharing economy.

Che ne pensate?

Conoscete qualche altro servizio che propone in qualsiasi tipo di condivisione?

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immagine di copertina: Bowl of tomatoes served on person hand, Photo by Elaine Casap on Unsplash.

Felicidad.

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