Sorge spontanea una domanda: chi ha bisogno delle fake news?

Vista l’enorme mole di notizie false e bufale che coinvolgono la vita delle persone, un grosso interesse dietro alle fake news esiste eccome.

Le fake news sono notizie senza un fondamento completo di verità, oppure possono essere informazioni fuorvianti che esprimono una piccola parte di verità ma il loro scopo è quello di portare al lettore o alla lettrice un’idea deviata della notizia espressa.

Si basano su vari argomenti ma esistono quelli più gettonati e cliccati che vertono soprattutto su politica e gli attuali problemi della società come, ad esempio, immigrazione, Covid e tanto altro.

Le fake news hanno la funzione di circolare nella rete di tutto il mondo, il loro compito è quello di attirare più attenzione possibile ed essere cliccate, questa operazione ha un nome specifico: clickbait.

Con il termine, clickbait, si intende una procedura cha ha lo scopo, appunto, di “catturare” il maggior numero di persone e farle cliccare sul quel preciso link, per ricavarci del profitto tramite banner pubblicitari presenti all’interno della pagina.

A livello politico, le fake news vogliono screditare un personaggio o partito differente, oppure l’esatto contrario, attribuirne lati positivi che non si hanno.

Come fanno ad essere divulgate così frequentemente?

Ci sono soprattutto due grandi fattori: la rapidità della rete di espandere informazioni, nonché la grande capillarità dei social network e da una noncuranza dell’argomento da parte degli utenti che condividono il post o la notizia, per non parlare poi delle stories.

È giusto specificare che le fake news possono essere attendibili o non attendibili in quanto sono i termini più corretti per specificarle; alcune hanno un fondo di verità ma, come specificato all’inizio di questo articolo, sono strutturate in maniera tale da non essere inerenti a quello che è stato evidenziato.

Secondo la IFLA ( International Federation of Library Association and Institution) ci sono diversi metodi che permettono di capire l’attendibilità o meno di una notizia e ritengo siano molto importanti e sono tutti presenti nel seguente manifesto.

Anche se questa che elenco è la versione per Covid-19, non cambia con quello originale.

IFLA Manifesto (Covid-19)
IFLA Manifesto (Covid-19)

Analizziamole:

1) Le fonti: è importante sapere quali sono i collegamenti presenti fuori da quell’articolo; sapere chi ci sta dietro permette di capire, o intuire, il vero scopo dell’informazione divulgata;

2) Approfondire: oltre a quell’articolo, cosa si dice in rete inerente a quella storia spiegata? Facciamo qualche ricerca in più;

3) Autore: chi è? Quali articoli ha scritto? È qualificato per parlare di quell’argomento?

4) Fonti a supporto: se ci sono presenti link all’interno dell’articolo, in quale altra pagina web portano?

5) Verifichiamo la data: informazione apparentemente neutra eppure è importante capire quando è stato scritto quel pezzo. Se è presente una data meno recente è giusto e corretto per l’autore, indicare che ci sono stati aggiornamenti in quel tal giorno.

6) È uno scherzo? Ci sono siti molto irriverenti che divulgano notizie palesemente false o scherzose allo scopo di essere ironici su un determinato argomento, quella si chiama satira ed è un bene che continui ad esistere, l’importante è non attribuirla come realtà.

7) Preconcetti: il fatto che noi possiamo pensare e giudicare il contenuto di un articolo è un sacrosanto diritto, questo però, non porta a ribadire tale concetto nel momento in cui ci viene segnalato che la notizia riportata è falsa.

In questo caso basterebbe semplicemente ammettere di aver sbagliato e cancellare la notizia per eliminarne la sua visibilità.

Questo piccolo gesto, oltretutto, mette in atto due fattori fondamentali:
Puliamo, seppur di poco, la rete internet dalla fake news;
– Aumenta la nostra credibilità e umiltà nei confronti di chi ci ha creduto;

8) Chiediamo agli esperti: consultiamo i siti ufficiali dedicati a quel argomento. Utilizzeremo il nostro tempo per imparare qualcosa di concreto e contribuiremo a divulgare informazioni vere;

9) Ne aggiungo una io: quando vedi il titolo del post scritto con un carattere maiuscolo e tanti punti esclamativi, (ATTENZIONE CONDIVIDERE IL PIÙ POSSIBILE!!!) è già un punto di partenza per capire che al 99,9% è una fake news;

Siamo onesti, a tutti può scappare di divulgare una notizia falsa, è normale, soprattutto quando si va di fretta.

Continuare nella condivisione, ben consapevoli dell’errore e mettersi sulla difensiva se si è stati informati della falsità della fonte, continuerà ad abbassare il livello della rete e della nostra cerchia sociale più vicina.

Leggi il mio articolo “Cookie: quando sono loro a mangiare noi”.

Ci sono molti siti in rete che dedicano anima e corpo a scovare le fake news e a renderle pubbliche in modo tale che tutti/e possano capire l’effettiva bufala.
I più famosi che consiglio di prendere nota sono:

  • Pagella Politica: un vero sito di riferimento per controllare ciò che i politici affermano, promettono e dichiarano; il tutto servito in una ottima e semplice interfaccia;
  • Butac: acronimo di “Bufale un tanto al chilo” identifica proprio le fake news che circolano in rete e le smaschera;
  • Bufale.net: altro grande sito che identifica la disinformazione italiana con una grande raccolta di siti che ne divulgano il verbo;
  • Il Disinformatico: uno dei blog più importanti contro le bufale gestito direttamente dal giornalista Paolo Attivissimo;

Come si evince da questa raccolta appena indicata, le possibilità per capire cosa abbiamo davanti è sempre più facile ed a portata di mano.

Da parte di tutti noi, è giusto ricordare che a volte, nell’indecisione, è meglio un post in meno ben ponderato e consapevole, piuttosto che uno basato solo sul nostro istinto.

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Immagine di copertina: Man sitting on bench reading newspaper, Photo by Roman Kraft on Unsplash.

Felicidad.

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